Vi presento un altro mio amico di Barcellona: Lluís Domènec i Montaner, classe 1850.
Pochi sanno che è stato uno dei professori di Antoni Gaudí e pochi conoscono Barcellona con il suo nome.
Ma basta menzionare il Palau de la Musica Catalana per illuminare la memoria.
Precoce nel manifestare il suo interesse per l’architettura, completati gli studi universitari ricoprì da subito la cattedra nel Colegi de Arquitectura de Barcelona esercitando una grande influenza sul movimento che lo annovera fra i più grandi esponenti: il Modernismo catalano.
La rivoluzione architettonica di Barcellona e Lluís Domènech
Nei progetti dell’architetto si percepisce armonizzazione e razionalità, elementi decorativi straordinari e devozione per la sua terra natia ed in particolare per Barcellona.
L’influenza della corrente architettonica detta “mudéjar”, che condensa lo stile spagnolo con quello arabo, e delle “curve” del modernismo sono una sua costante caratteristica.
Se siete nei pressi del Parc de la Ciutadella potrete ammirare il Castell dels Tres Dragons, costruito originariamente come ristorante per l’Esposizione Universale del 1888 ed ora facente parte del Museo de Zoología.
Qui Domènech utilizzò ferro battuto e ceramica, tecnica che affinò nel Palau de la Música Catalana.
La profusione di mosaici, di ceramiche e vetri policromi, sono una costante di tutte le costruzioni che a seguire hanno segnato l’ampia produzione di questo architetto.
Egli, contrariamente ai suoi colleghi non si è curato della pesantezza delle strutture a vista poiché la principale parte da percepire è stata sempre quella ornata e decorata.
Lluís Domènech i Montaner, il politico catalano
Domènech fin da giovane fu un attivo politico catalano.
Membro della Jove Catalunya (Gioventù Catalana), presidente nel 1888 della Lliga de Catalunya (Lega Catalana), nel 1892 della Unió Catalanista (Unione Catalana), fu uno degli organizzatori dell’assemblea che approvò le Bases de Manresa, il documento presentato come progetto per la costituzione regionale catalana, tutt’ora considerato come un “certificato di nascita del catalanismo politico”.
Trionfò nella candidatura chiamata “dels quatre presidents” (dei quattro presidenti) nel 1901, sostenendo la candidatura della Lega regionalista nelle elezioni parlamentari.
Certo è vero che la sua storia politica ha molto influenzato le relazioni con la borghesia catalana talvolta inibendogli di essere “scelto” per soddisfare i loro capricci estetici.
L’eredità di Lluís Domènech i Montaner
Domènech i Montaner ci lascia il 27 dicembre 1923 all’età di 73.
Le sue otto visioni architettoniche disseminate in tutta Barcellona ci mostrano l’evoluzione stilistica del genio modernista catalano.
1879 – Editorial i Montener, Fund. Tàpies
1889 – Palau Ramon i Montaner
1895 – Casa Thomas
1902 – Casa Lamadrid
1902 – Casa Lleó Morera
1902 – Recinte Moderniste
1905 – Palau de la Musica Catalana
1908 – Casa Fuster